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L’origine della Colomba Pasquale
La Pasqua si avvicina e come ogni anno non può mancare nelle nostre tavole la Colomba. Ma come è diventata il dolce tradizionale delle festività Pasquali?
Le leggende sulla Colomba Pasquale sono tante. Come quella del Re Longobardo Alboino, i cui cittadini donarono al nuovo sovrano soffici dolci di pane a forma di colomba, o quella riguardante la battaglia di Legnano, in cui un condottiero per infondere coraggio ai suoi uomini fece confezionare dai cuochi dei pani a forma di colomba. Fino ad arrivare alla leggenda riguardante l’azienda Motta che risale agli anni ’30 del Novecento, quando Dino Villani, responsabile della pubblicità, suggerì di creare un dolce Pasquale con lo stesso impasto del Panettone. Questo permise all’azienda di non interrompere la produzione dopo il periodo Natalizio.
Da quest’idea la Colomba divenne il dolce tipico del periodo Pasquale. Al tradizionale impasto del Panettone (farina, burro, uova, zucchero e buccia d’arancia candita) furono aggiunti il miele, la copertura di mandorle e la glassa di zucchero. Oggi le varianti sono tante. Un’altra caratteristica tipica del lievitato è la sua forma, da cui deriva il nome, in quanto ricorda quella di una colomba simbolo di pace nella tradizione cristiana.
Nel rispetto di questa tradizione per noi del Bar del Corso Infantino la produzione artigianale delle colombe è un rituale che non può mancare. La nostra attenzione nella scelta delle materie prime e la passione per il nostro lavoro si mescolano nella creazione di un prodotto unico. Quest’anno la nostra proposta è incentrata sui gusti più conosciuti. Per chi preferisce il classico, Mandorlato, con arancio, cedro e uva candita. Invece per i più golosi, Cioccolato, con gocce e crema spalmabile gianduia e Pistacchio, farcito con il pregiatissimo pistacchio di Bronte. Vi assicuriamo che il nostro Giuseppe farà di tutto per deliziare il vostro palato.
E voi, che gusto preferite?
Federica.
Lieta di far parte del gruppo dei golosi, e ovviamente il gusto preferito non può che essere Pistacchio!
Inoltre, che Giuseppe delizierà i nostri palati è una certezza assoluta.